
Cinque buoni consigli per la scelta dello specialista e dello studio a cui affidarci per le cure odontoiatriche
Come difendersi nella giungla dei dentisti low cost e low competence
Sempre più spesso, sul web, è facile imbattersi in coupon e offerte di ogni genere, riguardanti anche visite mediche che possono essere prenotate a prezzi scontati fino all’80%. Talvolta, capita che per offrire prestazioni a costi inferiori, lo studio decida di lavorare su alti volumi di prestazioni e ridurre il tempo dedicato ai pazienti; altre volte, invece, ad offrire questi servizi è un personale non specializzato. Come i tanti finti dentisti smascherati nel corso degli ultimi anni dai numerosi programmi televisivi di inchiesta. Addirittura in Italia ce ne sono circa 10.000, secondo recenti studi dell’Albo Odontoiatri Fnomceo. Eppure 3 italiani su 4, pur coscienti dei rischi, scelgono il proprio dentista solo sulla base delle tariffe. Come fare, quindi, per evitare di finire in mani inesperte e incompetenti?
“Riconoscere una visita odontoiatrica fatta da un professionista è facile anche per chi non è del mestiere. – spiega il dottor Marco Turco, responsabile dei programmi di cura dei centri Samadent. – Ecco 5 buoni consigli da tenere a mente per poter scegliere consapevolmente e non incorrere in forti rischi per la propria salute e per il proprio portafoglio”:
1) Almeno un’ora. Un primo semplice criterio di valutazione è la durata della visita, che per quelle riservate agli adulti non deve essere inferiore a un’ora. Infatti, al fine di ottenere tutte le informazioni necessarie alla giusta valutazione del paziente, lo specialista deve fare 3 cose:
un’anamnesi accurata del paziente e delle sue allergie;
fare o richiedere un’ortopanoramica per analizzare i tessuti duri;
effettuare un’attenta osservazione con occhialini ingranditori della bocca per guardare i denti, le gengive e le mucose e così rendersi conto se ci sono anche piccole carie, infezioni alle gengive (parodontiti) e lesioni precancerose.
Per i bambini invece non bisogna avere mai fretta e dedicare loro tutto il tempo di cui hanno bisogno.
2) Fammi vedere. L’utilizzo di una telecamera intraorale, durante la visita, permette anche al paziente di vedere su un monitor tutto quello che riscontra lo specialista in modo che gli venga illustrato quello che è necessario fare. Chiedere di farsi mostrare come sono sterilizzati gli strumenti aiuta a guadagnare fiducia nella professionalità del centro e nei professionisti che ne sono responsabili.
3) Fammi decidere. Il paziente deve partecipare attivamente alla visita e deve scegliere insieme allo specialista la terapia che pensa sia più adatta a lui in quel momento della sua vita. L’odontoiatra deve fare una corretta diagnosi e prospettare alcune alternative di cura, le terapie da fare vanno decise insieme.
4) Verifica come sono retribuiti. Chiedere se i professionisti che collaborano con un centro dentistico sono retribuiti per il loro lavoro a percentuale o no. Quando sono retribuiti a percentuale sappiamo che più costoso sarà il lavoro che faremo più è alto il loro compenso. Se la visita che ci hanno appena fatto è gratuita qualche domanda in più ce la possiamo porre.
5) Procedi per fasi e verifica ciò che davvero serve. Normalmente i piani di cura odontoiatrici equilibrati prevedono sempre una fase di bonifica preliminare della bocca che elimini le patologie in atto come carie e infiammazioni gengivali. Solo successivamente alla bonifica si concordano una o più visite di rivalutazione per considerare eventuali interventi più invasivi, o semplicemente estetici. In questo modo il professionista può stabilire meglio l’evoluzione delle cure nel tempo, e decidere nell’interesse del paziente quali le più efficaci da prestare. Alcune prestazioni ipotizzate in prima battuta, possono essere poi riviste nel corso dell’esecuzione: se un dente si può salvare con un’attenta otturazione perché devitalizzarlo per forza? Quando invece un piano di cure è complesso e oltre a prevedere già tutto fin dalla prima visita indica un importo preventivato “alto” e, magari, anche finanziato da una società di credito al consumo, come sapere se durante le cure il professionista sia attento ad eseguire solo le prestazioni che servono effettivamente al paziente e non sia portato invece ad eseguire tutte quelle già preventivate e già finanziate (e quindi già incassate)?
Oltre a mettere in atto i suggerimenti dello specialista, vale comunque la regola di richiedere sempre una seconda opinione, sopratutto in caso di interventi complessi.