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Addio al dentista per una famiglia su tre a causa della crisi. La totale rinuncia alle cure dentali esprime spesso una situazione di disagio socio economico. Maggiore l’incidenza del fenomeno in alcune aree considerate più a rischioSono circa 500.000 le famiglie italiane che hanno rinunciato al dentista a causa della crisi economica, circa una famiglia su tre, la spesa per le cure odontoiatriche ha subito una riduzione del 30,5%. In generale, il 70% dei laboratori ha riscontrato un calo del lavoro e dal 2007 ad oggi, si stima che i pazienti che hanno smesso di frequentare gli studi dentistici sono circa 2,5 milioni. Secondo le ultime rilevazioni, solo poco più del 30% degli italiani ha la possibilità di andare dal dentista ogni anno. Secondo quanto dichiarato dal Servizio studi Andi, dall’inizio della crisi, l’Italia è il paese europeo con la più alta percentuale di rinuncia alle prestazioni odontoiatricheIn situazioni di difficoltà economica, infatti, questa è una delle spese che viene eliminata per prima, considerata troppo onerosa e non necessaria. La rinuncia alle cure dentali diventa, così, la spia di un più generale disagio socio-economico, con una maggior diffusione in quelle aree considerate più a rischio. Tale situazione è aggravata dalle carenze in questo settore da parte del Sistema Sanitario Nazionale. L’assistenza odontoiatrica, infatti, è limitata solo alle fasce più deboli della popolazione e ai ragazzi sotto i 14 anni, ma il costo del ticket non copre i costi di impianti, protesi mobili e fisse e dei relativi materiali, che sono pertanto a carico del cittadino. Il 24% dei pazienti, anziani e non, si vede, quindi, costretto a scegliere le vecchie dentiere, più economiche e di più veloce realizzazione rispetto a impianti fissi.“Una cattiva salute orale può compromettere il benessere dell’intero organismo, in quanto la bocca è una delle prime vie d’ingresso di germi patogeni. Questo vuol dire che un’eventuale proliferazione di batteri in quest’area può facilmente raggiungere lo stomaco, i reni, ma anche il cuore e gli altri organi”, ha commentato il dottor Marco Turco, dentista romano e responsabile dei programmi di cura dei centri Samadent.“Credo che questo scenario sia allarmante, sia da un punto di vista medico, sia psicologico. Sapere di poter sorridere senza vergogna fa sicuramente bene all’umore, mentre il continuo timore che gli altri possano notare i nostri problemi ai denti e, magari, intuire le difficoltà economiche che ci hanno costretto ad arrivare a quel punto può essere fonte di profondo imbarazzo e disagio. Credo sia opportuno iniziare sin dalle scuole elementari a diffondere una maggior cultura dell’igiene orale, insegnando a come fare per mantenere sana la propria bocca. Perché non c’è cura migliore della prevenzione.”Samadent è un gruppo di studi dentistici che ha fatto di benessere, etica, professionalità e consapevolezza le linee guida sulle quali fondare tutta la propria attività. L’obiettivo dei centri è prendersi cura dei propri pazienti in funzione del loro benessere, sensibilizzandoli alla cura della propria igiene dentale. L’etica è alla base del progetto Samadent, dando priorità alla terapia di conservazione dentale ed evitando facili scorciatoie, nocive per il paziente e più dispendiose dal punto di vista economico nel lungo periodo: conservare i denti che abbiamo ricevuto dalla natura è il meglio che possiamo fare per stare bene.Per ulteriori informazioni: www.samadent.net

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