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La vitamina D svolge un ruolo molto importante per l’organismo umano, in quanto ha come funzione principale la stimolazione dell’assorbimento del calcio e del fosforo e il mantenimento di un’adeguata mineralizzazione dello scheletro. Questo gruppo vitaminico assume particolare rilievo per il benessere della donna nell’età della menopausa, quando la carenza di ormoni estrogeni crea degli squilibri nell’assorbimento del calcio, e durante la gestazione, per il benessere dentale del nascituro.

E’ stato dimostrato che assumendo adeguate dosi di vitamina D durante il secondo o terzo trimestre di gravidanza si favorisce lo sviluppo della dentazione del bambino, riducendo il rischio di ipoplasie dello smalto, di carie e di piorrea, un’infiammazione degli alveoli dentali. Inoltre, mamme con carenza di vitamina D durante la gestazione presentano un maggior rischio di partorire un bambino con basso peso alla nascita. Numerose ricerche dimostrano che questo comporta un rischio maggiore rispetto ai bambini normo-peso di presentare ipoplasie dello smalto e di lesioni cariose. Con un adeguata integrazione di vitamina D, anche il sorriso della mamma ne guadagnerà in bellezza: negli adulti è stato verificato che questa sostanza consente di minimizzare la perdita di altezza della cresta alveolare (-19%), dell’attacco clinico (-12%) e della profondità di sondaggio delle tasche parodontali (-7%).

“Una adeguata assunzione della vitamina D durante i mesi della gravidanza è indispensabile non solo per lo sviluppo della dentazione del nascituro, ma per lo sviluppo del feto stesso, in quanto favorisce un corretto assorbimento del calcio, che consente un adeguata mineralizzazione del sistema scheletrico. – Ha commentato il dottor Marco Turco, dentista responsabile dei programmi di cura dei centri Samadent e esperto in odontoiatria pediatrica. – La maggior parte della vitamina D (circa l’80 – 90% di quella che il corpo assorbe) può essere ottenuta attraverso l’esposizione alla luce del sole, bastano 10 minuti ogni giorno. A tavola l’alimento che ne contiene in misura maggiore è l’olio di fegato di merluzzo, ma non viene abitualmente consumato. Quantità elevate, seppur in misura minore, possono essere assunte attraverso i pesci grassi, come il salmone, il tonno e l’aringa, tra le carni solo il fegato ne contiene oltre il livello di tracce. Dunque con un’alimentazione sana e ricca di vitamina D e un’adeguata esposizione ai raggi del sole ogni mamma può assicurare al proprio bambino un sorriso sano e smagliante.”

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